sabato 17 novembre 2012

Lolicon e la follia dilagante


Principiamo dal principio: cos'è il lolicon? l'immagine di apertura può illustrarvene un buon esempio (e NO, non ha in mano quello che avete pensato, smettetela di scandalizzarvi). Il termine è un neologismo, di quei composti di abbreviazioni che il Giappone odierno gode nello sfornarne almeno quarantotto al minuto dei quali quarantasette vengono dimenticati il minuto successivo, e il rimanente raramente dura più di mezz'ora. Anche nel caso riesca ad affermarsi per un lasso di tempo considerevole, quasi mai varca l'oceano per insidiare le popolazioni occidentali con la propria giapponosità.

Il termine in questione è riuscito in tutto questo, ha combattuto ed è emerso vincitore. Penso perché piace a me. Ma tralasciando le divagazioni torniamo a palla sulla questione principale: cosa diamine rappresenta?

'Loli' sta per Lolita, dal celebre romanzo di Vladimir Vladimirovic Nabokov, personaggio ormai simbolo dell'attrazione verso i soggetti femminili di giovane età, mentre 'con' rappresenta complex. Perché quindi non è lolicom invece di lolicon? la risposta è da ricercarsi nella perfetta anglofonia della terra del sol levante, dove lolita complex diventa (ovviamente) roriita konpurekkusu.
E allora perché non rorikon invece di lolicon? in realtà questa è una delle varie versioni meno diffuse. Essendo un neologismo, non tutti sono ancora perfettamente d'accordo su come debba essere scritto (mentre sono, ad esempio, perfettamente d'accordo nel condannare konpurekkusu), ragione per cui abbiamo anche loli-con, rorikon, roricon e così via, quando il termine che va per la maggiore rimane lolicon. Penso perché l'ho usato per il titolo di questo articolo.


Originariamente, nelle lande di Jipangu la parola stava a indicare quelle persone fortemente attratte da soggetti di questo tipo. Con il processo di esportazione la parola ha assunto una diversa connotazione, finendo per indicare i prodotti hentai che sono evidentemente nati per compiacere i summenzionati individui, in altre parole anime, manga e disegni (in stile giaponese) che raffigurano soggetti femminili in una fascia di età che va dal preadolescenziale al "da qualche parte vicino alla fine delle scuole superiori" (cioè... sono disegni, manco è troppo facile determinare un range preciso di età) in modi più o meno espliciti.

Adesso che abbiamo ben delineato la prima parte del titolo, arriviamo alla seconda. Mi riferisco forse alla follia di chi apprezza questo genere di produzioni? no (anche perché ho poc'anzi affermato di gradirle in primis, quindi sarei cogliona oltre che folle). Parlo piuttosto delle reazioni psicotiche che il mondo, arrivando alle leggi di diversi stati, ha assunto nei confronti di questi disegni in seguito all'ondata inquisitoria contro il fantasma pedofilia (termine usato in modo alquanto improprio, vi dedicherò magari un altro articolo). Stranamente, incredibilmente, inspiegabilmente, l'Italia, che ci ha abituati da svariati decenni a sfornare il peggio del peggio in materia legislativa, si salva mostrando inaspettate doti di buon senso e logica.

Ecco quindi i miei five cents sulla questione; un sofismo spicciolo alla fine, anche perché penso che non ci sia alcun bisogno di approfondire un concetto tanto ovvio: un disegno non può mai essere censurabile o fuorilegge. Alla pari di un testo, ogni pura rappresentazione, slegata da reali persone e quindi impossibilitata a recare danni ad alcuno, non ha mai motivo di vedersi imporre divieti e censure. Si tratta di un'idea, un concetto, puoi essere contrario o a favore. Non puoi, non devi vietarne la sua espressione in nessun caso.


Le scuse puerili di "favoreggiamento" lasciano il tempo che trovano, le reputo tanto idiote da non prendermi neppure la briga di replicare seriamente a queste argomentazioni. Se un film horror non favoreggia e non incita allo sterminio e alla tortura allora nessuna altra opera di finzione deve vedersi accollate assurde colpe di questo genere.

È proprio questa dicotomia, finzione-realtà che sta alla base del concetto di follia. Ed è questo che il mondo sta mostrando di essere, incapace di distinguere le due cose, non rendendosi conto di condannare come veri atti di abuso, violenza e simili il tracciare inchiostro su carta o il guardare un disegno essendo perfettamente consci di quello che è: una rappresentazione fantastica di una fantasia. Chi ne fruisce è consapevole di questo, chi li giudica in quel modo no.

L'italica legge invece afferma, nelle parole del vicequestore aggiunto Elvira D'Amato del Centro Nazionale per il contrasto alla pedofilia in rete "In Italia il cartone animato, così come il fumetto o la riproduzione 3D, non sono contemplati dagli articoli del Codice Penale, che si occupano in questo caso di perseguire i delitti contro la persona, proprio perché i soggetti raffigurati non sono persone reali. Viceversa [...] un fotomontaggio che raffigurasse un minore, nonostante non ritragga una situazione verificatasi nella realtà, sarebbe incriminabile. [...] La legge non può punire l'intenzione di reato. Per quanto il contenuto di un fumetto sia di carattere palesemente pedopornografico, non è perseguibile penalmente al pari di un fumetto che raffiguri scene di omicidio o qualsiasi altra forma di violenza". Pressoché quanto ho detto poc'anzi, la raffigurazione di un omicidio non è un omicidio, la raffigurazione di una ragazzina non è una ragazzina. 


Eppure, nella realtà -non nella fantasia- persone reali sono state condannate, la loro vita è stata rovinata come una lunga detenzione può rovinare la vita di una persona comune (con un lavoro e magari una famiglia) per aver visto un disegno, oppure per aver scritto delle storie. Senza che avessero mai avuto problemi con o manifestato qualcosa nei confronti di soggetti reali, mancando quindi anche il presupposto per un processo alle intenzioni. 

Questo è da paladini difensori di non si sa cosa, da moralisti tanto indefessi da influenzare le leggi di una nazione, degni di lodi davanti alle masse. Guardare un disegno e trarne qualsivoglia emozione è da maniaci, deplorevoli pervertiti. Nel mio vocabolario personale, questo si avvicina parecchio al termine follia.

Senza parlare del fatto che l'arte figurativa è oltre ad espressione appunto arte, in molti casi di altissimo livello quando parliamo del soggetto preso in esame, e non soltanto scarabocchietti tracciati per finalità erotico-masturbatorie dei fruitori. Inutile pronunciarmi in merito della censura artistica, o anche che continui a sproloquiare qua in merito alla censura, meglio vi dedichi un apposito articolo in futuro.

Buona giornata e buoni hentai a tutti, alla prossima.

2 commenti:

Ennio Spione ha detto...

La follia per me è la volontà di costringere a certe regole gli altri, proibendo comportamenti che non portano nessun danno a nessuno. Se ti batti contro qualcosa esclusivamente per una tua morale, fede (in qualsiasi cosa) o in generale per motivazioni del tutto personali che pretendi siano accettate come universali, è follia. Questo si applica al lolicon come a un'infinità di altri argomenti.
A volte mi stupisco davvero di come certi ragionamenti tanto banali da darli praticamente per scontati, siano invece fuori dalla comprensione di altre persone, fuori addirittura dalla loro portata.
La spiegazione riguardante la legge italiana che hai riportato non mostra un chissà quale alto livello di buon senso, ma piuttosto quello che dovrebbe essere comunemente applicato da un legislatore. Il fatto che proprio l'Italia, rispetto ad altre nazioni che ho sempre considerato più civili, mostri una tale intelligenza, lo rende però effettivamente stupefacente.
Quello che mi fa più schifo è osservare il comportamento di tutta questa gente che si scaglia contro qualsiasi media e prodotto che non capisce (manga, videogiochi, libri, nulla si salva) in virtù di una morale, educazione, protezione di non si sa chi, quando a osservarli nelle vite private sono in sostanza la peggio merda che si possa incontrare, per quanto credano di essere nel giusto.

Astro86 ha detto...

Amo i lolicon e l'hentai in generale ma non mi sognerei minimamente di farlo con nessuno.

Ecco dividiamo le due cose

Lolicon = Disegni, dove il loro unico "male" e stuzzicare la nostre fantasie... e finché sta tutto in testa... non ci vedo nulla di male

Pedofilo = Persona con gravi disturbi mentali... non aggiungo altro oltre a dire che dovrebbero sparire dalla faccia della terra.

Io quando sento che i Lolicon e paragonabile alla pedofilia non posso non arrabbiarmi e non posso non provare pena per chi lo dice... pena perché non vede (o non vuole vedere) che in realtà i Lolicon e gli hentai in generale sono solo una forma artistica.

detto tutto, non ci trovo nulla di male
http://passionehentai.forumcommunity.net/

Posta un commento